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OPERAZIONE "MARGINE PROTETTIVO"


 Operazione Margine di protezione (in ebraico: מִבְצָע צוּק אֵיתָןMivtza 'tzuk Eitan, "Operazione Scogliera Solida"; in arabo: الجرف الصامدal-Jurf al-ṣāmid, col medesimo significato) è il nome in codice della campagna militare iniziata l'8 luglio 2014 dalle Forze di Difesa Israeliane contro i militanti palestinesi di Hamas e altri gruppi nella Striscia di Gaza. La campagna ha termine il 26 agosto successivo, con l'annuncio dell'accordo per una tregua duratura raggiunto dalle parti in conflitto al Cairo.
 Il 12 giugno a Gush Etzion, nel sud della Cisgiordania, tre ragazzi israeliani sono stati rapiti. Il governo israeliano ha accusato Hamas - che ha negato la sua partecipazione al rapimento -
Il 2 luglio il sedicenne palestinese Mohammad Abu Khdeir viene arso vivo: la polizia israeliana arresta sei persone sospettate dell'omicidio, di cui tre confessano il delitto.
Tre dei sospetti nell'uccisione del ragazzo palestinese avrebbero confessato il delitto. Lo riportano sia Haaretz sia Ynet secondo i quali i tre avrebbero anche ricostruito, passo dopo passo, la dinamica dell'omicidio.
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha espresso oggi a Hussein Abu Khdeir, padre del ragazzo palestinese ucciso, "lo shock dei cittadini israeliani e mio per il terribile omicidio di suo figlio". Intanto Hussein Abu Khdeir, padre di Mohammad,  ha chiesto che il caso di suo figlio venisse portato ad una corte di giustizia internazionale per "ottenere che gli assassini vengano puniti".

L' 8 luglio 2014 inizia l'operazione "margine protettivo"  con lo scopo di eliminare Hamas; offensiva  Le Forze di Difesa Israeliane si sono difese sostenendo che i civili sono stati avvertiti degli attacchi imminenti per mezzo di telefonate, messaggi testuali, volantini e bombe non letali utilizzate come segnale acustico; ed hanno accusato Hamas di aver usato edifici e abitazioni civili per scopi militari. 
Dunque inizia l'esodo dalla parte nord della Striscia di Gaza. Ma dove potrà alloggiare tutta questa gente? Non dimentichiamo che la Striscia è circondata da muri alti 8 metri e i valichi in questo frangente sono stati chiusi. Si fanno carico di accogliere questa enorme massa di popolazione le moschee e le strutture UNRWA delle Nazioni Unite .
Inizia una massiccia offensiva da parte di Israele nella parte Nord della Striscia, che rade al suolo vaste aree lasciando sole macerie . Si susseguono senza alcun valido risultato vari cessate il fuoco , regolarmente infranti ora da Hamas ora dall'occupazione che imperterrita insiste nel volere debellare ogni postazione di Hamas, che, a suo dire occupa siti civili . Così giustifica la devastazione . Ma non si ferma alla sola zona evaquata, va oltre, colpendo centri abitati , Ospedali, Moschee Scuole e centri di raccolta profughi dell' UNRWA, luoghi che sapeva essere sovraffollati a causa dell'esodo forzato da Essa imposto. Vengono colpite ambulanze in atto di prestare soccorso , auto di reporter televisivi e persino funerali e cimiteri , impianti elettrici e idrici e principalmente i tunnel.


DI KARIN BROTHERS
Dopo che Israele ha tolto il bavaglio sulle informazioni sul rapimento e sull'omicidio dei tre studenti ebrei-israeliani, si comincia a comprendere come, il governo israeliano, abbia potuto strumentalizzare questo evento, deliberatamente, per punire Hamas e per bloccare il lavoro del nuovo governo di unità nazionale palestinese.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha accusato immediatamente Hamas di questo sequestro - senza avere ancora nessuna prova - e ha continuato  "nelle ricerche" in tutto il territorio della Cisgiordania fino a quando i corpi sarebbero stati ritrovati il ​​30 giugno.


Per  "ricerche" si intende arresto e pestaggio di almeno 600 membri di Hamas (tra cui alcuni parlamentarie la distruzione di circa 2100 abitazioniLe forze israeliane hanno ucciso almeno sette palestinesi, inoltre Israele ha  intensificato i suoi attacchi aerei quotidiani sulla Striscia di Gaza, bloccati dal settembre 2006Il governo di Gaza ha fatto appello all' ONU per chiedere aiuto: la risposta si è ridotta alla  condanna per i rapimenti, ma non per i tanti abusi contro la popolazione palestinese, con un "invito a tutte le parti" di dar prova di moderazione.
Il 1° Luglio, quando Israele ha rimosso l'ordine che prevedeva la riservatezza su tutte le informazioni sul rapimento, si sono appresi fatti scioccanti:
  • Il governo israeliano aveva già informato la stampa - intorno al 15 giugno - di essere a conoscenza che gli studenti erano stati uccisi ma aveva imposto la segretezza su questa informazione: quindi il governo doveva già sapere dove si trovavano i corpi, quindi le brutali "ricerche" successive sono state una semplice copertura servita per la punire Hamas, il partito democraticamente eletto dai palestinesi nei territori occupatiI media israeliani hanno assecondato questo pretesto ed hanno giustificato gli abusi.
  • Le Forze di Difesa israeliane (IDF) sono state chiamate solo 8-9 ore dopo la prima segnalazione del rapimentoUno dei tre studenti aveva chiamato il numero verde della polizia 10 minuti dopo aver accettato un passaggio in autostop, dicendo che stava per essere rapito, poi si è sentito qualcosa che sembravano alcuni spari e gemiti, poi il silenzio - la telefonata è durata per 49 secondi. La polizia ha ignorato questa telefonataIl padre del ragazzo ha chiamato la polizia cinque ore dopo, alle 03:30per segnalare che suo figlio non era rientrato. "Diverse ore" dopo - e dopo uno scambio di 54 telefonate -  alla fine, sono state coinvolte  Difesa e Shin Bet.
  • Benché il governo israeliano già fosse in possesso di tutte le prove del rapimento e degli omicidi, non ha rivelato nessuna delle prove conosciute che potessero indicare la responsabilità dei fatti e tutte le persone che hanno avuto una qualsiasi relazione diretta con le telefonate o con il ritrovamento dei corpi sono rimaste sconosciute.
Il Primo Ministro Netanyahu ha approfittato di questo evento per usarlo come arma politica:
  • per creare divisioni nell'ambito della nuova “unità governativa” di Fatah e Hamas,
  • per punire fisicamente i membri di Hamas e la causa della resistenza Palestinese,
  • per far approvare al Knesset una legge che blocca il ritorno di Gerusalemme Est ai Palestininesi 
  • per provare a fomentare una terza intifada e per legittimare altri attacchi contro i Palestinesi 
  • per far  salire un tale odio contro i palestinesi che per loro è diventato pericoloso anche solo farsi vedere sulle strade israeliane
Il governo di Israele continuerà a perseguitare e ad attaccare i palestinesi fino a che presumibilmente troverà gli assassiniI due giovani di Hebron accusati del fatto sono scomparsi dal 12 giugno.
La scoperta di un inganno come questo dovrebbe suscitare (almeno) la condanna del mondo.
 L'International New York Times di venerdì 5/9/2014 riporta in prima pagina che "la scintilla che ha causato la guerra a Gaza ha deboli connessioni con Hamas".

Riportando i risultati di un'inchiesta interna delle autorità israeliane la giornalista Isabel Kershner scrive che il sequestro e assassinio dei tre ragazzi ebrei israeliani è stato effettuato da un clan locale dell'area di Hamas ma che la dirigenza del movimento non era coinvolta nella preparazione del misfatto. Questo, secondo Kershner, mina alle fondamenta la tesi del governo israeliano che aveva attribuito alla direzione di Hamas la pianificazione del sequestro e l''uccisione dei tre ragazzi.
(notare anche come nessun governo occidentale abbia protestato per esproprio di 400 ettari a Nablus per costruirvi un insediamento ebraico,che sottoplinea ancora una volta la natura colonialista e razzista di Israele). 

 Venerdì 18 Luglio 2014:
 Almeno cinque palestinesi, tutti della stessa famiglia, sono stati uccisi in serata nella loro casa dai tiri dei carri armati israeliani a Beit Hanun nel nord della Striscia. Lo ha confermato il portavoce dei servizi di soccorso Ashraf al-Qudra. Tra le vittime due donne, due uomini ed un bambino. Altri tre palestinesi, tra cui due bambini di 4 e 7 anni, sono stati uccisi oggi. I bambini, due fratelli, sono morti nel corso di un bombardamento a Shejaiyah, a est di Gaza City, mentre la terza vittime, un uomo di una ventina d'anni, è deceduto a Rafah.

A poche ore dall'inizio delle operazioni di terra dell'esercito Israeliano a Gaza, emergono i primi dati: le forze di difesa israeliane (Idf) hanno colpito 143 obiettivi nell'operazione di terra lanciata nella notte a Gaza. Lo hanno annunciato gli stessi militari dello stato ebraico, precisando che tra gli obiettivi centrati si contano 20 postazioni per il lancio di razzi e nove tunnel.

L'incursione a Gaza è cominciata l'8 luglio intorno alle 22.00 ora locale e, secondo fonti palestinesi, c'è anche un neonato tra le sue vittime.

Il bilancio Almeno 51 palestinesi sono rimasti uccisi nella Striscia di Gaza dall'inizio dell'offensiva terrestre, portando a 292 il numero dei palestinesi morti nell'undicesimo giorno dell'operazione. In serata si sono registrate almeno 15 vittime. Molte di loro facevano parte della stessa famiglia. Nelle prime fasi della penetrazione terrestre a Gaza, un soldato israeliano è morto, colpito da «fuoco amico». Almeno 2.220 palestinesi feriti dall'inizio delle ostilità lo scorso 8 luglio.

Miliziani di Hamas sono impegnati a confrontare le forze israeliane nella località di Beit Hannun, nell'estremità Nord della Striscia. Lo afferma una emittente di Hamas a Gaza.

Esplosioni a Tel Aviv. Le sirene di allarme sono risuonate a lungo su Tel Aviv e sulla zona centrale di Israele. In aria si sono sentire distintamente tre forti esplosioni, probabilmente frutto dell'intercettamento degli ordigni da parte della batterie antimissile israeliane 'Iron Domè.

Razzi su Beer Sheeva. Le sirene di allarme sono tornate a suonare oggi per la seconda volta a Beer Sheva, una città di 200 mila abitanti nel Neghev. Tre dei quattro razzi sono stati intercettati in volo dalle batterie di difesa, mentre il quarto è caduto in una zona aperta. Nessuna vittima.

Netanyahu. L'obiettivo dell'operazione a Gaza è quello di colpire i tunnel che «ieri sono stati usati da Hamas per compiere attentati di massa contro civili israeliani». Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu che ha aggiunto: «operiamo solo contro obiettivi terroristici nella Striscia e ci rammarichiamo per ogni vittima civile non intenzionale. Visto che non è possibile occuparsi di questi tunnel dal cielo - ha aggiunto Netanyahu - lo stiamo facendo da terra». Il premier ha ribadito che «l'operazione di terra è nata dopo che Israele ha accettato sia la tregua proposta dall'Egitto sia quella umanitaria. In entrambi i casi Hamas ha continuato a sparare razzi verso Israele». «Non avendo altre opzioni - ha proseguito il premier - siamo stati costretti ad agire. Non abbiamo garanzia di un successo al cento per cento, ma stiamo facendo tutto quello che possiamo per ottenere il massimo». Netanyahu ha poi sottolineato che la responsabilità «per i danni che coinvolgono civili è di Hamas e di Hamas sola, che usa i civili come scudi umani».

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha poi annunciato un prossimo ampliamento dell'offensiva di terra nella Striscia di Gaza. «Le istruzioni all'esercito da parte mia e del ministro della Difesa, dopo l'appovazione del gabinetto, sono di prepararsi per un significativo ampliamento dell'operazione di terra. Il capo di Stato maggiore e le Forze Israeliane di Difesa (Idf) si stanno preparando di conseguenza», si legge in una dichiarazione del primo ministro diffusa dal quartiere generale dell'Idf a Tel Aviv, secondo quanto riferiscono i siti israeliani.

Un soldato israeliano è rimasto ucciso durante l'offensiva terrestre israeliana a Gaza. Quello ucciso stanotte a nord di Gaza è il primo soldato israeliano morto dall'inizio, ieri, dell'offensiva terrestre. «Stiamo verificando le circostanze nelle quali il soldato è stato ucciso e le renderemo note quando le conosceremo» ha dichiarato il portavoce dell'esercito, il generale Moti Almoz, alla radio militare.

Gerusalemme. La polizia di Gerusalemme è stata posta in stato di allerta nel timore che disordini possano verificarsi al termine delle preghiere (del venerdì e del Ramadan) nella Spianata delle Moschee, alla luce delle tensioni legate all'ingresso a Gaza dell'esercito israeliano. L'accesso nella Spianata è stato limitato ai fedeli musulmani di età superiore ai 50 anni.


Dopo 50 giorni di conflitto fra Israele e Hamas, nella Striscia sembra tornata la calma. L’accordo raggiunto prevede l’allentamento del blocco sulla Striscia per permettere il passaggio di soccorsi e dei materiali necessari per la ricostruzione di Gaza. Riaperto il valico di Erez. Sia palestinesi che israeliani cantano vittoria

  A Gaza è cominciata la ricostruzione: prima di ogni cosa bisogna riparare le linee elettriche e le infrastrutture per la distribuzione dell’acqua corrente, danneggiata nelle sette settimane di attacchi aerei israeliani. Annunciando ieri l’accordo in un discorso trasmesso in diretta tv, anche il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha lanciato l’allarme per la “tragedia” di Gaza, parlando di una “situazione drammatica”. “Gaza in questo momento non ha acqua né elettricità e poi dobbiamo pensare all’istruzione, visto che molte scuole sono state distrutte o occupate da famiglie rimaste senza casa”.

 

Cosa prevede l’accordo
L’accordo raggiunto prevede l’allentamento del blocco sulla Striscia per permettere il passaggio di soccorsi e dei materiali necessari per la ricostruzione di Gaza. Colloqui su questioni più profonde dovrebbero cominciare tra un mese. Fra i temi ancora da trattare ci sono: le richieste di Hamas di uno stop totale del blocco nella Striscia, di riaprire l’aeroporto e di avere un porto a Gaza; e la richiesta di Israele di un disarmo di Hamas.
Riaperto il valico di Erez
La prima conseguenza dell’intesa: Israele riapre il valico di Erez con la Striscia ai malati, ai commercianti e ai  palestinesi di Gaza che hanno permessi speciali. Ridotta la ‘zona di interdizionè: agli agricoltori palestinesi viene consentito di avvicinarsi fino a 100 metri dal confine. Per i pescatori, la zona autorizzata torna a 6 miglia marine. Fra un mese passerà a 12.
Hamas canta vittoria, Haniyeh torna in pubblico
In questo modo Hamas ha di fatto accettato condizioni simili a quelle che posero fine ai combattimenti con Israele nel 2012. Allora lo Stato ebraico aveva promesso di allentare gradualmente le sanzioni in vigore nella Striscia, mentre Hamas aveva promesso di fermare i lanci di razzi da Gaza. Ciononostante Hamas ha presentato l’intesa di ieri come una vittoria della resistenza palestinese, invitando i suoi sostenitori a festeggiare in strada. Il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è tornato a mostrarsi in pubblico per la prima volta dall’inizio del conflitto. Quasi senza preavviso Haniyeh – che da 50 giorni, cioà dall’inizio dell’offensiva, era nascosto in una località sconosciuta – è apparso in una piazza di Gaza City ed ha arringato la folla.
 Netanyahu: “A Gaza uccisi 100 terroristi”
“E’ ancora presto per poter stabilire se sia stato effettivamente raggiunto un periodo prolungato di calma”, ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu, assumendo toni cauti dopo aver esordito in una conferenza stampa affermando che Israele ha ottenuto grossi successi militari e politici su Hamas con l’operazione: le forze armate israeliane hanno ucciso “quasi 1000 terroristi nemici”.”Hamas ha patito il colpo più duro dalla sua fondazione” sul piano militare e su quello politico “e non ha ottenuto nessuna delle sue richieste nel firmare il cessate il fuoco”, ha aggiunto il premier israeliano.
Ieri l’entrata in vigore dell’accordo
E’ entrato in vigore un nuovo cessate il fuoco tra Israele e Hamas. “I colloqui sono terminati, abbiamo raggiunto un accordo” per una tregua nella Striscia di Gaza, ha annunciato nel pomeriggio l’esponente di Hamas, Musa Abu Marzuk, in un messaggio sulla sua pagina Facebook. Secondo Abu Marzuk, l’accordo per una tregua stabile nell’enclave palestinese “è una vittoria della resistenza” ed “incarna la resistenza del nostro popolo”. Stando a fonti palestinesi, citate dal Jerusalem Post, l’annuncio del cessate il fuoco sarà fatto stasera dal presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp), Mahmoud Abbas. Il premier di Hamas a Gaza, Ismail Haniyeh, ha confermato che Israele e palestinesi sono vicini ad annunciare l’inizio di una tregua stabile. “Siamo molto vicini a raggiungere delle intese politiche che sono in linea con le richieste del nostro popolo e che sono appropriate con la condotta della resistenza”, ha detto Haniyeh, stando ai media palestinesi. La tregua è entrata in vigore alle 18 ore italiane.
L’accordo prevede anche l’allentamento “immediato” dell’”assedio” all’enclave palestinese. Lo ha riferito una fonte di Hamas, citata a condizione di anonimato dal sito Ynet. Secondo la fonte, l’accordo prevede inoltre che nei prossimi mesi partano colloqui tra le parti per la costruzione nella Striscia di Gaza di un porto e di un aeroporto. Dopo l’annuncio dell’entrata in vigore della tregua, spiega la stessa fonte, sarà aperto il valico di Rafah, che collega l’enclave palestinese all’Egitto. Le operazioni di apertura del valico saranno condotte dalle forze di sicurezza dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp). “Altre questioni – scrive l’agenzia egiziana Mena – verranno discusse in altri negoziati entro un mese“.
Subito dopo l’annuncio sul raggiungimento dell’accordo, le sirene anti-missile sono tornate a suonare in Israele. Hamas avrebbe lanciato un’offensiva nel Neghev occidentale. I kibbutzim e i villaggi vicini alla linea di demarcazione sono sottoposti a nutriti lanci di mortai e di razzi palestinesi. Le sirene suonano a ripetizione, la popolazione è nei rifugi. Il bilancio è di un morto e due feriti.
Alla pioggia di razzi di Hamas e delle altre fazioni, Israele ha replicato sia con i raid (i morti secondo fonti palestinesi sarebbero almeno altri 12 nelle ultime 24 ore, circa 2.120 in totale) sia con le “esecuzioni mirate”. L’esercito ha confermato di aver condotto questo tipo di azione quando un razzo ha centrato oggi un’automobile in transito a Gaza City. All’interno, secondo la radio militare, viaggiavano due miliziani di un gruppo locale noto come ‘Esercito dell’Islam‘ che sarebbero stati impegnati nell’organizzazione di un attentato. In un’altra operazione, l’aviazione israeliana, con un razzo di ‘avvertimentò sparato da un drone sul tetto, ha di fatto intimato agli abitanti di un edificio di sette piani vicino al porto di Gaza di sgomberare subito l’edificio in pronto di essere colpito. Fonti sul posto hanno riferito della fuga precipitosa degli inquilini e ai giornalisti stranieri presenti negli alberghi vicini è stato consigliato dagli abitanti di tenersi a distanza di sicurezza.

Si contano le vittime:

Gaza:
MORTI : 2,286 (570 bambini)
FERITI : 10,244
SENZA TETTO : 50.000
PER CONOSCERE I NOMI DEI MARTIRI CLICCARE QUI SOTTO :
http://nena-news.it/gaza-piange-le-sue-vittime-nomi/

Israele :
                                                            ESODO














                                                             

                                                                 
                                                                 DISTRUZIONE
















































                                                                      BAMBINI


























































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