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lunedì 6 ottobre 2014
ACCOGLIENZA IMMIGRATI IN ITALIA
I Centri dell’immigrazione
Le strutture che accolgono e assistono gli immigrati irregolari
LampedusaLe strutture che accolgono e assistono gli immigrati irregolari sono distinguibili in tre tipologie.
- Centri di primo soccorso e accoglienza (CPSA)
- Centri di accoglienza (CDA) e Centri di accoglienza per richiedenti asilo (CARA)
- Centri di identificazione ed espulsione (CIE)
I CENTRI DI PRIMO SOCCORSO E ACCOGLIENZA (CPSA)
Sono strutture allestite nei luoghi di maggiore sbarco, dove gli stranieri vengono accolti e ricevono le prime cure mediche, vengono fotosegnalati, viene accertata l’eventuale intenzione di richiedere protezione internazionale e vengono smistati verso altri centri.
I centri attualmente operativi sono:
• Agrigento, Lampedusa – (Centro di primo soccorso e accoglienza)
• Cagliari, Elmas – (Centro di primo soccorso e accoglienza, con funzioni di CARA)
• Lecce - Otranto (Centro di primissima accoglienza)
• Ragusa, Pozzallo (Centro di primo soccorso e accoglienza)
CENTRI DI ACCOGLIENZA (CDA) E CENTRI ACCOGLIENZA PER RICHIEDENTI ASILO (CARA)
Cartina centri CARAI CDA sono strutture destinate a garantire una prima accoglienza allo straniero irregolare rintracciato sul territorio nazionale. L’accoglienza nel centro è limitata al tempo strettamente necessario per stabilire l'identità e la legittimità della sua permanenza sul territorio o per disporne l'allontanamento.
I CARA sono strutture nelle quali viene inviato e ospitato lo straniero richiedente asilo privo di documenti di riconoscimento o che si è sottratto al controllo di frontiera, per consentire l’identificazione o la definizione della procedura di riconoscimento dello status di rifugiato.
I centri che assolvono a entrambe le funzioni di CDA e CARA sono:
• Gorizia, Gradisca d’Isonzo
• Ancona, Arcevia
• Roma, Castelnuovo di Porto
• Foggia, Borgo Mezzanone
• Bari, Palese
• Brindisi, Restinco
• Lecce, Don Tonino Bello
• Crotone, Loc. S.Anna
• Catania, Mineo
• Ragusa, Pozzallo
• Caltanissetta, Contrada Pian del Lago
• Agrigento, Lampedusa
• Trapani, Salina Grande
• Cagliari, Elmas
I CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE (CIE)
Cartina centri CIEIn precedenza chiamati Centri di permanenza temporanea ed assistenza, sono strutture destinate al trattenimento, convalidato dal giudice di pace, degli stranieri extracomunitari irregolari e destinati all'espulsione. Previsti dall’art. 14 del Testo Unico sull’immigrazione, tali centri si propongono di evitare la dispersione degli immigrati irregolari sul territorio e di consentire la materiale esecuzione, da parte delle Forze dell’ordine, dei provvedimenti di espulsione emessi nei confronti degli irregolari. Il Decreto-Legge n. 89 del 23 giugno 2011, convertito in legge n. 129/2011, ha fissato il termine massimo di permanenza degli stranieri in tali centri a 18 mesi complessivi.
Attualmente, i centri sono:
• Torino
• Roma
• Bari
• Trapani
• Caltanissetta
L’operatività dei centri e la loro capienza può essere soggetta a variazioni in relazione ad eventuali lavori di manutenzione, ordinaria o straordinaria.
I CENTRI SONO PIANIFICATI DALLA DIREZIONE CENTRALE DEI SERVIZI CIVILI PER L’IMMIGRAZIONE E L’ASILO
Sono gestiti a cura delle Prefetture-Utg tramite convenzioni con enti, associazioni o cooperative aggiudicatarie di appalti del servizio.
Le prestazioni e i servizi assicurati dalle convenzioni sono:
1) Servizio di gestione amministrativa e di minuta sussistenza e manutenzione
2) Assistenza alla persona:
vitto, alloggio, fornitura effetti personali ecc.;
assistenza sanitaria
assistenza psico-sociale
mediazione linguistico culturale.
3) Servizio di pulizia ed igiene ambientale
4) Manutenzione della struttura e degli impianti
Aggiornato all'1.10.2014
Fonte: dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione
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IN ITALIA le strutture che accolgono e assistono gli immigrati irregolari, secondo i dati forniti dal ministero dell'Interno, sono distinguibili in tre tipologie: Centri di accoglienza (Cda), Centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara), Centri di identificazione ed espulsione (Cie).
I Centri di accoglienza (Cda, noti anche come Cpa, Centro prima accoglienza o Cspa, Centro di soccorso e prima accoglienza) "sono strutture destinate a garantire un primo soccorso allo straniero irregolare rintracciato sul territorio nazionale". Il Viminale precisa che l'accoglienza nel centro "è limitata al tempo strettamente necessario per stabilire l'identità e la legittimità della sua permanenza sul territorio o per disporne l'allontanamento".
Oltre a Lampedusa (Agrigento) con 804 posti, Elmas (Cagliari) 200 posti e Pantelleria (Trapani) 25 posti, che sono Centri di primo soccorso e accoglienza, i centri attualmente operativi sono Bari Palese, area areoportuale con 744 posti; Restinco (Brindisi) 180 posti; Caltanissetta, Contrada Pian del Lago 360 posti; Crotone, località Sant'Anna 1202 posti; Foggia, Borgo Mezzanone 342 posti; Gradisca d'Isonzo (Gorizia) 112 posti; Cassibile (Siracusa) 200 posti.
I Centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) sono "strutture nelle quali viene inviato e ospitato per un periodo variabile di 20 o 35 giorni lo straniero richiedente asilo privo di documenti di riconoscimento o che si è sottratto al controllo di frontiera, per consentire l'identificazione o la definizione della procedura di riconoscimento dello status di rifugiato".
I centri attualmente operativi sono a Caltanissetta, Contrada Pian del Lago con 96 posti, Crotone, località Sant'Anna 256 posti, Foggia, Borgo Mezzanone 198 posti, Gradisca d'Isonzo 150 posti, Milano, via Corelli 20 posti, Trapani, Salina Grande 260 posti. Con decreto del ministro dell'Interno vengono utilizzati per le finalità dei Centri di accoglienza per richiedenti asilo anche i Cda di Bari e Siracusa.
I C.I.E. Centri di identificazione ed espulsione (Cie) spiega il ministero dell'Interno, sono "gli ex Centri di permanenza temporanea (Cpt) e assistenza: strutture destinate al trattenimento, convalidato dal giudice di pace, degli stranieri extracomunitari irregolari e destinati all'espulsione". Tali centri "si propongono di evitare la dispersione degli immigrati irregolari sul territorio e di consentire la materiale esecuzione, da parte delle forze dell'ordine, dei provvedimenti di espulsione emessi nei confronti degli irregolari". In questi centri il termine massimo di permanenza degli stranieri "è di 60 giorni complessivi (30 giorni, più ulteriori 30 su richiesta del questore e conseguente provvedimento di proroga da parte del magistrato).
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