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giovedì 27 novembre 2014

INVERNO 2014 A GAZA

A causa del blocco GAZA vive un'agonia lenta e silenziosa. Di quell'accordo dove Israele si è impegnata a permettere l'entrata a Gaza di aiuti (soprattutto materiale da costruzione), nonostante le promesse dei paesi partecipanti alla conferenza di donatori del Cairo, fra cui molte ONG operanti in Gaza, di aiuti ancora non ne arrivano, le abitazioni non si sono ricostruite e Gaza e la sua popolazione sta morendo, moriendo in silenzio. L'inverno è arrivato e a Gaza quest'anno migliaia di case sono totalmente o parzialmente distrutte e più di 100.000 palestinesi sono rimaste senza casa dopo l'ultimo genocidio israeliano. Tutti possiamo aiutare , anche con poco, queste persone durante l'inverno, per riscaldarsi, per proteggerli dalla pioggia e per fare sentire loro il calore della solidarietà

INVERNO 2014 - GAZA SENZA GAS


Peggiora la scarsità di gas domestico questo inverno a Gaza nel corso di molti giorni, cibi in scatola sono stati il pasto principale per la famiglia di Khaled Suleiman, sua moglie non poteva preparare veri pasti per i suoi figli perché la bottiglia di gas è stata svuotata.Solimano (35 anni) è stato provato per una settimana fornire gas ma invano, di fronte alla carenza di gas domestico che peggiora nuovamente nella striscia di Gaza. In piedi accanto a centinaia di bottiglie impilati gli uni sugli altri in attesa di ricarica per settimane in una delle stazioni, Suleiman ci insegna: "J ' hanno una bottiglia in attesa di riempire per settimane in una delle stazioni, ho dovuto prendere la mia seconda bottiglia e cercare qualcuno riempire di me. Ha aggiunto: "che cosa abbiamo intenzione di fare? ' Come preparare i pasti per i bambini? Come facciamo per riscaldare l'acqua ora che l'inverno è arrivato e l'elettricità è spenta definitivamente? Possiamo fare senza gas. Jamal Mohamed, un altro residente di Gaza cercando di gas anche gli disse a sua volta: "la nostra vita è molto difficile, è che la crisi, disoccupazione, povertà, carenza di acqua ed elettricità e carenza di ora di gas, a causa degli israeliani blocco. Jamal (26 anni) chiede: «quale alternativa? ' Io vivo in un appartamento e mia moglie può sostituire il legno per il riscaldamento di gas come alcuni, rischiamo noi soffocante. Comunque sto cercando di stufe a kerosene. "Il blocco israeliano contro Gaza (dove vivono circa 1,9 milioni di persone) ha cominciato quando Hamas ha vinto le elezioni parlamentari nel gennaio 2006, è stato intensificato l'anno seguente quando suo grippaggio di alimentazione. Il blocco continua anche se Hamas ha ceduto il controllo della striscia di seguito la dichiarazione del governo palestinese di unità nazionale il 2 giugno. Ma poiché la tregua, gli abitanti della band non sentono nessun miglioramento significativo nelle loro condizioni di vita in un momento dove il tasso di povertà raggiunge il 90% e 65% di disoccupazione, secondo statistiche palestinese. Preparare da mangiare è diventato un compito arduo e faticoso per Wala Meng (39 anni), come si dice in Anatolia, lei soffre di problemi respiratori a causa del fumo quando usando il legno per il riscaldamento nel cortile della sua casa. Inoltre, il tempo di cottura è più lungo. La madre di 5 figli aggiunge "abbiamo 2 bottiglie di gas, che sono vuoti per lungo tempo, elettricità è tagliato più di 18 ore che al giorno e non possiamo soddisfare le esigenze della mia famiglia".Come il tassista Moumen Badwan, esso non ha trovato soluzione per usare la sua auto, gas (troppo costoso) o gas per uso. Ha detto di Anatolia "il mio lavoro è la mia unica fonte di reddito per soddisfare le esigenze dei miei 5 figli. Trova me impossibile per raccogliere soldi per comprare la benzina, gas rimane una soluzione, ma per ora, serve come una priorità per il riscaldamento. Bisogno di voci doppie gas. «Samir Hamad, titolare della società di fornitura di gas alla band, conferma che c'è una mancanza e che la maggior parte delle stazioni di gas non funzionano più a causa delle modeste quantità raggiungendo lui sul lato israeliano. Hamad ha appoggiato la responsabilità della crisi israeliana. Infatti, c'è solo tramite il punto di Karam Abu Salem-single-pass del commercio per la striscia, sotto controllo israeliano - che la fornitura è possibile. Egli vuole aumentare la quantità di gas, impianti per fornire il carburante e il tempo per lavorare all'incrocio. In passato, c'erano 7 punti di attraversamento nella striscia di Gaza cui 6 erano sotto controllo israeliano, mentre il settimo era sotto il controllo egiziano. Israele ha chiuso quattro passaggi durante l'estate 2007, dopo la vittoria di Hamas, sono stati mantenuti due valichi: Karam Abu Salem come uno spot e Beit Hanoun come un transito punto per persone. Secondo Mahmoud Al Shawa, direttore dell'Unione dei proprietari di gas stazioni da Gaza "la crisi del gas domestico è molto antica nella striscia di Gaza, è intensificato alla superficie 6 mesi fa e ora raggiunse il suo apice a causa della bassa quantità che passa attraverso Karam Abu Salem. Ha aggiunto che "Importiamo circa 220-240 tonnellate al giorno, ma non è sufficiente per le esigenze dei cittadini a causa della chiusura di venerdì, sabato e festivi; ad aggravare la crisi", egli continua:"con l'arrivo dell'inverno, consumo raddoppierà ciò aggraverà la mancanza se le autorità israeliane non aumentano le quantità. Al Shawa precisa che anche la crisi era aggravata dall'uso di tassisti gas prima dell'aumento del prezzo della benzina, che consumano quasi il 55% dei quantitativi entrando la striscia.

domenica 23 novembre 2014

FERMATE NETANYAHU...

Demolizioni di case per spegnere l’intifada di Gerusalemme
Gerusalemme. Il governo israeliano conferma la linea dura. Dopo la distruzione della casa del palestinese responsabile di un attentato il 22 ottobre, Netanyahu annuncia che le demolizioni saranno intensificate. Ieri i funerali di Zidan Seif, la quinta vittima israeliana dell'attentato alla sinagoga di Har Nof. ya­min Neta­nyahu ieri ha visi­tato un nuovo comando di poli­zia a Geru­sa­lemme, dove ope­rano unità spe­ciali inca­ri­cate di moni­to­rare ogni punto e ogni movi­mento nella zona araba della città. Tra strette di mano e le spie­ga­zioni del sin­daco Nir Bar­kat, il pre­mier israe­liano ha riba­dito la linea dura annun­ciata l’altra sera dopo l’attentato com­piuto da due pale­sti­nesi nella sina­goga di Har Nof in cui sono stati uccisi quat­tro rab­bini e un agente di poli­zia (Zidan Seif di ori­gine drusa, sepolto ieri). «Que­sta mat­tina abbiamo demo­lito (a Sil­wan) la casa di un ter­ro­ri­sta – ha detto Neta­nyahu, in rife­ri­mento all’abitazione di Abdel Rah­man Sha­ludi, accu­sato di aver ucciso inten­zio­nal­mente con la sua auto una bimba e una donna lo scorso 22 otto­bre. «Ci saranno altre demo­li­zioni di case — ha avver­tito — Siamo deter­mi­nati a ripor­tare la sicu­rezza a Gerusalemme…Non tol­le­re­remo attac­chi ai nostri cittadini». Non si cono­scono tutte le misure che il governo Neta­nyahu sta adot­tando o adot­terà per met­tere fine a quella che, più gli israe­liani che i pale­sti­nesi, chia­mano “l’Intifada di Geru­sa­lemme”. La demo­li­zione di case appare un pila­stro di que­sta stra­te­gia di puni­zione col­let­tiva, che risale ai tempi del Man­dato bri­tan­nico sulla Pale­stina. Gli inglesi pen­sa­rono, attra­verso la distru­zione delle abi­ta­zioni, la deten­zione senza pro­cesso e prov­ve­di­menti simili di poter spe­gnere l’ansia di auto­de­ter­mi­na­zione delle popo­la­zioni locali. Alcune di quelle misure sono state assor­bite dall’ordinamento mili­tare israe­liano in vigore in Cisgior­da­nia e sono state la base degli ordini di demo­li­zione che di recente sono stati con­se­gnati a cin­que fami­glie pale­sti­nesi nel nord del vil­lag­gio di Hajja (Qal­qi­liya). Non per motivi di sicu­rezza in quel caso ma per ille­ga­lità degli edi­fici costruiti senza i per­messi edi­lizi. Per­messi che le auto­rità mili­tari israe­liane rila­sciano con il con­ta­gocce nell’area C (il 60% della Cisgior­da­nia) sotto il loro pieno con­trollo. Nel 2014 Israele ha demo­lito almeno 543 case ed edi­fici pale­sti­nesi in Cisgior­da­nia secondo i dati rac­colti delle Nazioni Unite. Almeno 27.000 costru­zioni pale­sti­nesi sono state demo­lite da Israele dal 1967. Geru­sa­lemme Est non è stata immune dalla distru­zione di case costruite senza per­messo. Ora però si parla di demo­li­zioni siste­ma­ti­che delle case dove vivono o vive­vano i pale­sti­nesi respon­sa­bili di attac­chi con­tro cit­ta­dini israe­liani. Una puni­zione che col­pi­sce soprat­tutto i i loro parenti. Con­tro que­ste misure puni­tive, come la demo­li­zione delle case, si è espresso di recente anche il cen­tro israe­liano per i diritti umani, Betse­lem. Ciò men­tre il comune di Geru­sa­lemme ha appro­vato un pro­getto per la costru­zione di 78 case nelle colo­nie israe­liane nella parte araba della città: 50 ad Har Homa e 28 a Ramot. Una deci­sione che, per il por­ta­voce della pre­si­denza pale­sti­nese, Nabil Abu Rudeina, causa nuove ten­sioni e spinge verso un’ulteriore escalation. Misure sem­pre più pesanti a Geru­sa­lemme Est sono invo­cate da più parti. Naf­tali Ben­nett, mini­stro dell’economia e lea­der dei reli­giosi nazio­na­li­sti che popo­lano le colo­nie israe­liane, vuole un’operazione mili­tare nella zona araba della città santa. Ope­ra­zione che, ha spie­gato alla radio mili­tare, dovrebbe ispi­rarsi a quella duris­sima con­dotta nel 2002 in Cisgior­da­nia, durante la seconda Inti­fada. Arye Bibi, ex capo della poli­zia a Geru­sa­lemme, ha spie­gato al gior­nale online The Jeru­sa­lem Times, che la solu­zione non sta nel raf­for­zare le misure di sicu­rezza nella zona ebraica della città ma nel man­dare ingenti forze di poli­zia a Geru­sa­lemme Est, alle­stendo posti di blocco e anche con fre­quenti visite degli ispet­tori del fisco nei quar­tieri pale­sti­nesi. Non solo. Arye Bibi chiede, oltre alla demo­li­zione delle case, che siano espulsi da Geru­sa­lemme e depor­tati in Cisgior­da­nia le fami­glie dei respon­sa­bili degli attacchi. Sug­ge­ri­menti in parte già accolti. Oltre ai nuovi reparti della guar­dia di fron­tiera, a pat­tu­gliare le strade di Geru­sa­lemme Est ci saranno anche i com­mando dell’unità spe­ciale della Marina mili­tare Shaye­tet 13. Nella città vec­chia sono stati aggiunti sei chec­k­point. «Abbiamo dispie­gato mille nuovi agenti oltre ai tre­mila già ope­ra­tivi, sia nella parte est sia nella parte ovest della città», ha rife­rito il por­ta­voce della poli­zia Micky Rosenfeld. Allo stesso tempo l’attentato alla sina­goga di Har Nof, ha ria­cu­tiz­zato la forte dif­fe­renza fra l’ebraismo orto­dosso e il sio­ni­smo reli­gioso che orienta il governo israe­liano. All’origine di que­sto con­tra­sto c’è il divieto asso­luto per gli ebrei orto­dossi di ascen­dere sul monte dove secondo la tra­di­zione biblica sor­geva il Tem­pio di Geru­sa­lemme e che ora ospita la Spia­nata delle Moschee per­chè “non puri” per entrare in un luogo così sacro. Di parere oppo­sto i nazional-religiosi. «Occorre rile­vare che i reli­giosi ebrei che sal­gono sul Monte del Tem­pio agi­scono sia con­tro la orto­dos­sia ebraica sia con­tro ogni razio­na­lità poli­tica. Un miliardo e mezzo di musul­mani vedono che essi cer­cano di alte­rare lo sta­tus quo sulla Spia­nata, e tutto ciò crea esca­la­tion e fer­menti», ha spie­gato il depu­tato orto­dosso Moshe Gafni. Mar­tedì anche Yoram Cohen, capo dello Shin Bet (ser­vizi di sicu­rezza) aveva messo in guar­dia dal creare ulte­riori ten­sioni nella Spianata. Da (Il Manifesto )

mercoledì 19 novembre 2014

LA TERZA INTIFADA. (con aggiornamenti)

Pare che ci siano tutti i presupposti per credere che in Palestina si stia organizzando la terza intifada. Cosa ce lo fa credere? La prima intifada (che in arabo significa "rivolta") fu una sollevazione palestinese di massa contro il dominio israeliano che iniziò nel campo profughi di Jabaliya nel 1987 e presto si estese attraverso Gaza, la Cisgiordania e Gerusalemme Est. L'azione palestinese si espresse in un gran numero di forme, inclusi la disobbedienza civile, gli scioperi generali, il boicottaggio di prodotti israeliani, i graffiti e le barricate, ma furono i lanci di pietre da parte dei giovani contro le ben armate Forze di Difesa Israeliane che portarono all'intifada notorietà internazionale. Durante il corso della prima intifada, durata circa sei anni,conclusasi con gli Accordi di Oslo che furono firmati nel 1993, 1.162 palestinesi (fra cui 241 bambini, alcuni dei quali presero parte attiva nelle violenze) erano stati uccisi da israeliani e 160 israeliani (5 dei quali bambini) erano stati uccisi da palestinesi.
La Seconda intifada esplosE a Gerusalemme il 28 settembre del 2000 Non c'è accordo su quando si possa considerare conclusa la seconda intifada: si può sottolineare una distensione nei rapporti fra Israele e ANP nel 2004, fino a quando la morte di Arafat e la caduta in coma di Sharon non hanno rivoluzionato lo scenario. La successiva vittoria elettorale degli estremisti palestinesi di Hamas ha poi aperto un conflitto interno irrisolto con i moderati di Fatah, mentre i rapporti fra il nuovo governo israeliano e l'ANP tornavano a farsi tesi. In generale la fine dell'intifada è stimabile nel 2005. Molti mezzi di comunicazione riportarono la cifra di 4312 morti palestinesi e di 1084 morti israeliani. A sette anni dall'inizio i morti palestinesi sono saliti, secondo il Centro Palestinese di Statistica, a 5000 unità.
In Palestina. ieri 18 Novembre 2014, è stata attaccata una sinagoga come reazione da parte dei palestinesi alle azioni che da settimane i coloni e i poliziotti israeliani stanno compiendo contro di essi impedendo ai fedeli di accedere regolarmente alla moschea di Al Aqsa, aggredendo quotidianamente cittadini palestinesi nel luogo per loro più sacro e nel quale avrebbero diritto di poter entrare liberamente. In Palestina un'auto ha investito un gruppo di israeliani ,vero, ma è anche vero che ogni giorno le forze di occupazione, da mesi ormai uccidono, feriscono e rapiscono palestinesi di cui . naturalmente i nostri organi di informazione non parlano. I nostri telegiornali raccontano che i Palestinesi un bel giorno, così, all'improvviso, per pura crudeltà, per noia forse o chissà, per pazzia, hanno deciso di usare violenza contro Israele.Si, perchè loro sono "terroristi", hanno il gene terroristico nel DNA...Non dicono che i Palestinesi sono un popolo esasperato da decenni da un'occupazione illegale e da un regime di apartheid riconosciuto come tale da uomini della statura di Nelson Mandela, che l'apartheid lo conosceva bene. I nostri telegiornali non raccontano del bambino palestinese di 10 anni che pochi giorni fa ha perso un occhio grazie ad un proiettile di gomma, sparato da distanza ravvicinata o di quello poco più grande che morì qualche settimana fa per un colpo di fucile al petto, sempre da distanza ravvicinata. I nostri giornalisti non testimoniano di come Liebermann si stia divertendo un mondo nel continuare ad approvare piani di espansione di nuovi insediamenti coloniali, nonostante perfino l'amico Kerry gli stia gentilmente chiedendo di darsi una regolata. Anche solo per un po', per fare calmare le acque. Nessuno avrebbe saputo nulla, come nel passato durato 66 anni, di ciò che sta accadendo in Palestina se non fosse stato per quei pochi ma tanto rumorosi attivisti mobilitatisi giorno e notte nelle piazze di tutta Italia a sostegno di un popolo che per l'ennesima volta. l'estate scorsa, veniva sottoposto ad un brutale attacco (2200 morti (fra cui più di 500 bambini), più di 10000 feriti e centinaia di migliaia di sfollati a Gaza), e per tutti gli attivisti internazionali che sono laggiù e senza i quali non potremmo conoscere la realtà delle cose, grazie a Vittorio Arrigoni. che col suo esempio e con la sua grande abnegazione ha aperto gli occhi, ma principalmente , il cuore verso questa parte di mondo che sentivamo tanto lontano, ma che in realtà è molto vicino a noi, solo al di là del Mediterraneo, e all'uso di vari canali via web ma soprattutto grazie ad un popolo meraviglioso che resiste con una tenacia straordinaria da un tempo che ci pare infinito, continueremo a raccontare la verità. Terremo i fari sempre puntati su questo palcoscenico del terrore, affinchè non si spenga la speranza . PALESTINA NON SEI SOLA! PALESTINA SEI TUTTI NOI ! RESISTENZA VINCERA' !

martedì 18 novembre 2014

SANGUE CHIAMA SANGUE !

18 NOVEMBRE 2014 Oggi leggo a grandi titoli: "Attacco terroristico in una sinagoga israeliana. Uccisi 4 israeliani! Secondo la polizia israeliana, 4 israeliani sono stati uccisi e 13 feriti questo Martedì mattina, in un audace attacco con machete e pistola da tre palestinesi. Due degli aggressori sono stati uccisi, mentre le forze di polizia israeliane stanno ancora inseguendo il terzo giovane". Nel frattempo, un'altra jeep militare israeliana è stata data alle fiamme vicino alla colonia di Kedumim nella Cisgiordania settentrionale. Credo che mi sto abbrutendo anch'io pur vivendo in una situazione differente, perchè non ho provato pena, pur non provando neanche odio...Non mi sono chiesta nulla di questi 4 morti perchè è troppo viva in me l'immagine del palestinese Youssef Ramouni (32 anni)sposato e padre di due bambini piccoli. Lui lavorava per l'azienda israeliano Egged Bus. Si era recato a lavoro, ieri, molto presto di mattina, E' stato trovato morto all'interno del bus di cui era l'autista, ma non era una morte naturale, lui fu attaccato da un branco di coloni sionisti terroristi all'interno del bus, che lo hanno gravemente torturato e alla fine strangolato e impiccato simulandone un suicidio...Youssef lavorava onestamente per portare cibo e una vita serena alla sua famiglia, invece è stato massacrato solo perché era un palestinese... Ieri un palestinese si è sfogato dicendo: Morte e distruzione ci circondano da tutti i lati e siamo costretti a tacere, non dovremmo neanche esprimere il dolore che stiamo provando ogni secondo della nostra "breve vita ", noi non possiamo sentirci mai al sicuro, neanche sul lavoro, noi non possiamo sentirci al sicuro sulle strade, noi non possiamo sentirci al sicuro da nessuna parte nemmeno all'interno di casa nostra. Questo è un dato di fatto! Più di 2000 i cittadini palestinesi di tutte le età sono stati uccisi "bombardati" dentro le proprie case durante l'estate 2014 da una guerra sionista a Gaza, e di questo non si parla. 2000 palestinesi, di cui oltre 500 erano bambini sono stati uccisi a Gaza... poi i sionisti israeliani hanno preso di mira la moschea di Al-Aqsa, vi sono entrati calpestandone il suolo con le loro luride scarpe. calpestando un luogo sacro come solo i peggiori barbari possono fare. Hanno calpestato l'anima di un popolo da 66 anni. Io non provo dolore per questi 5 morti, no! Mi dispiace... è ancora troppo viva in me' l'immagine di Youssef Ramouni, che era un uomo umile e pacifico. Sento dentro di me il dolore di quella donna rimasta da sola con i suoi bambini ,,, sento il suo dolore, la sua disperazione, la sua paura di dovere ancora affrontare una vita sotto l'occhio impietoso sionista. SCUSATEMI! NON PROVO DOLORE PER I 4 UCCISI STAMATTINA! HO ANCORA NEGLI OCCHI E NEL CUORE QUESTE IMMAGINI DI IERI :
QUI IL VIDEO DEL SUO FUNERALE: https://www.facebook.com/video.php?v=802366663173570&set=vb.119605611449682&type=2&theater Come previsto dalla Medhaj News, i palestinesi hanno iniziato a reagire alla continua profanazione di Israele di Al Aqsa a Gerusalemme, innescando una 3° Intifada. Secondo la polizia israeliana, 4 israeliani sono stati uccisi e 13 feriti in un audace attacco con machete e pistola da tre palestinesi. Questa operazione eroica, come i palestinesi la chiamano, si è verificata all'uscita da una sinagoga nella strada chiamata "Agassi", a Gerusalemme ovest. Due aggressori sono stati uccisi.
Nel frattempo, un'altra jeep militare israeliana è stata data alle fiamme vicino alla colonia di Kedumim nel nord della Cisgiordania. AGGIORNAMENTI: Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, rivendica l'accaduto. dichiarazione pubblica: Brigate Abu Ali Mustafa Ala militare del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (PFLP) Noi, Brigate Abu Ali Mustafa, ala militare del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (FPLP), lode e lodare l'operazione eroica effettuato questa mattina dai nostri compagni di compagni in FPLP, martiri Ghassan Abu Jamal e Odai, di Jabal Al Mukaber . Essi hanno preso d'assalto una sinagoga ebraica a Harnow, Deir Yasin ovest di Gerusalemme, mascherato e armati di asce, coltelli, pistole e la loro volontà d'acciaio. Quattro coloni ebrei, tra cui un ufficiale della sicurezza e un rabbino sono stati uccisi, altri nove feriti gravemente. Entrambi i compagni sono stati, martirizzato (ucciso) dopo aver intrapreso la pistola sparando con le forze di polizia sionista. Lodiamo e ammiriamo chi contribuisce a sradicare l'occupazione ebraica che dissacra la nostra patria. Questa operazione, come molti altri eroici, si presenta come una risposta naturale ai crimini commessi dall'occupazione israeliana e come forma di resistenza popolare. ------------------------------------------------------------------------------------ 2 poliziotti israeliani sono stati feriti da pietre lanciate da shebab palestinesi vicino alla moschea di Al Aqsa. ------------------------------------------------------------------------------------ 18-11-2014 .Ferito un motociclista israeliano dopo essere stato picchiato con bastoni e pietre da giovani nella Gerusalemme occupata. ------------------------------------------------------------------------------------ 18-11-2014 Chiusa la pagina facebook del PFLP dopo il comunicato ufficiale. ------------------------------------------------------------------------------------
IlMagistrato della Corte dell'Occupazione ha deciso di non consegnare i corpi dei responsabili dell' operazione di commando Gerusalemme all'alba Martedì. L'avvocato ha detto Addameer Prisoner Support and Human Rights, ha detto che il giudice dell'occupazione tribunale di Gerusalemme ha rifiutato di consegnare i corpi dei martiri Ghassan Abujml (27 anni) e Uday Abujml (22 anni) il Giovedi sera, citando la presenza di motivi di sicurezza. L'avvocato ha detto che la decisione del giudice è arrivata dopo l'affermazione occupazione intelligenza che è troppo presto per consegnare il corpo del defunto, e che i controlli e le procedure di sicurezza non sono stati ancora notare, che aumenterà Astninava contro la decisione della Corte Suprema dell'occupazione il Mercoledì. Ci sono state notizie contrastanti sulle intenzioni di occupazione nel trattare con i corpi dei martiri, con l'arresto di 10 persone dalla famiglia del defunto per continuare fin dal mattino e due cugini. 19 Novembre 2014
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato la demolizione o la sigillatura delle case delle famiglie dei palestinesi che hanno effettuato i recenti attacchi contro gli israeliani. Questa azione costituisce danneggiamento verso persone innocenti. E 'una punizione collettiva che è sia illegale che immorale. L'establishment della sicurezza ha annunciato l'intenzione di demolire o sigillare sei case: tre a Gerusalemme Est, una a Nablus e uno in Hebron: Appartamento di moglie e bambini piccoli di Ibrahim 'di Akari, al terzo piano di un edificio di 3 piani, a Shu'fat. Appartamento della madre di Mohammed Ja'abis, al secondo piano di un edificio a due piani, a Jabal al-Mukabber. Appartamento dei genitori di Mu'taz Hejazi, al primo piano di palazzo ad Abu Tor, dove vivono i suoi genitori, il fratello e la sorella . Appartamento della moglie di Maher Hashlamon e bambini, al quarto piano di un edificio di 5 piani, ad Hebron. Casa di Nur genitori a-Din Abu di Hashiyah, in 'Askar campo profughi vicino a Nablus. I suoi genitori vivono lì con cinque dei loro figli, uno dei quali è un minore. Casa della famiglia Shaludi a Silwan. Da quando è iniziata l'occupazione nel 1967, le forze di sicurezza israeliane hanno demolito centinaia di case per punire i parenti di palestinesi che danneggiano o accusano di essere lesi da israeliani. Questa politica ha reso senzatetto migliaia di persone che non erano stati accusati di alcun illecito. Circa dieci anni fa, un comitato militare guidato dal Maggiore Generale Udi Shani hanno trovato le demolizioni punitive come una misura di discutibile efficacia nel prevenire gli attacchi contro gli israeliani. Si è riscontrato che le demolizioni a volte ottengono l'effetto opposto e ha dichiarato che la misura non è legale. Shaul Mofaz, ministro della Difesa, al momento, ha ordinato che venisse seguito il parere del comitato . Dal 2005, lo stabilimento di sicurezza è raramente utilizzato questa misura. La chiamata abituale per la demolizione punitiva in risposta agli attacchi contro gli israeliani ignora le conclusioni del comitato ed è a quanto pare ha fatto in primo luogo per ottenere l'interesse dei media e il guadagno politico. Una politica di punitiva a casa di demolizione è fondamentalmente sbagliato, a prescindere dalla efficacia. E 'in contrasto con le norme morali di base di punire le persone per i misfatti di altri. B'Tselem invita le autorità a non demolire queste case.
3 ferite di proiettile in scontri nel distretto di Nablus.
20 Novembre 2014 L'Occupazione dichiara la confisca di cargo container con pugnali, spade pugnali a fulmine pugnali elettrici dopo il loro arrivo al porto di Ashdod, di un mercante di Gerusalemme... Escalation di scontri ad Abu Dis, a Gerusalemme. Testimoni parlano di asaban con proiettili e bombe fumogene. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------il 21 Novembre 2014 - Il Ministro israeliano di pubblica sicurezza Yitzhak Aharonovitch Giovedì 21 novembre 2014, ha approvato una misura che rende facilita il possesso della pistola, espandendo l'ammissibilità di licenza pistola a decine di migliaia di persone che in precedenza non erano ritenute idonee qualificata. "La decisione viene dalla necessità di migliorare la sensazione di sicurezza tra la popolazione alla luce dei recenti attacchi di terrore," ha detto Aharonovitch. Orientamenti nuovi, apparentemente temporanei, consentirà certo esercito veterani unità, riserve ufficiali nell'esercito, ex polizia e ufficiali di Shin Bet (polizia segreta israeliana) ed ex guardie di sicurezza presso l'autorità di aeroporti di Israele a qualificarsi per una licenza di pistola. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 22 Novembre 2014 - Israele dice di avere sventato un attentato terroristico suicida a Hebron. Le forze israeliane a Silwan, Gerusalemme continua a fare irruzione in negozi e case.

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