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venerdì 27 febbraio 2015

IO RIPUDIO L'ITALIA !


Io Silvana Parlagreco, cittadina del Mondo, ripudio la mia nazionalità italiana a causa di una politica schizzofrenica e poco seria... L'unica realtà politica accettabile si chiama Movimento 5 Stelle e sento il dovere di ringraziare il cittadino Manlio Di Stefano per le sue parole in occasione delle votazioni a favore dello Stato Palestinese, che ho nel cuore, da parecchi anni. Voglio trascrivere l'intero discorso, perchè merita di essere ricordato, qui di seguito:
"Non ci sono altre parole per definire ciò che è accaduto oggi in aula ad opera del PD. Incredibili in astuzia quanto ignobili nel vendersi i diritti dei palestinesi. Il gioco è stato questo, il Governo ha approvato la mozione del PD che diceva di "prevedere il riconoscimento" (quando? come?) ma anche quella di NCD che lega il riconoscimento al proseguimento degli accordi di Oslo (fermi da appena 20 anni). In sostanza, senza tanti giri di parole, oggi il Parlamento italiano NON HA RICONOSCIUTO LO STATO DI PALESTINA anzi, gli ha messo una pietra tombale addosso. Incredibile persino il voto favorevole e il giubilo di SEL alla mozione del PD, evidentemente abituati alla fedeltà verso quel gruppo che ogni anno li porta con se in Parlamento non hanno ben capito cosa stessero votando. Fortunatamente però a chiarire tutto ci ha pensato direttamente l'ambasciata israeliana che ho subito diffuso un comunicato stampa col quale si dice SODDISFATTA per il NON riconoscimento. Deputati della maggioranza, quanto vale la vostra dignità? Non vi sono bastate le migliaia di vittime civili di questi ultimi 20 anni? Che schifo... Questo è il mio discorso di oggi dove spiego tutto, sono felice, e li ringrazio per questo, di aver visto in tribuna l'Ambasciatrice palestinese, il Presidente del Corpo Diplomatico della Lega Araba e un folto gruppo di civili palestinesi che mi hanno poi fermato fuori da Montecitorio per ringraziarmi. Questa è la gioia vera che noi portavoce proviamo ogni giorno, la riconoscenza. Il mio lavoro per i diritti del popolo palestinese non finisce qui, credetemi, prima o poi ce la faremo." A scrivere queste parole sulla sua pagina Facebook il cittadino Manlio Di Stefano , Commissione Affari Esteri e Comunitari, del Movimento 5 Stelle. Riporto il suo discorso qua di seguito : " Io ho letto la mozione della maggioranza e siamo davanti a due possibilità: o voi siete dei dissociati, oppure qualcuno è in malafede. Perchè avete dato il parere favorevole sia alla proposta del PD, ma anche a quella del nuovo centrodestra...allora diciamolo agli italiani cosa approvate in questo modo: Da una parte dite (qui per questo penso che è da dissociati perchè voi siete la maggioranza) dite "...a promuovere il riconoscimento della Palestina..." a promuovere verso chi? se dobbiamo riconoscerla qui , oggi col Parlamento Italiano? Dall'altra parte, però, mi fate un capolavoro di presa in giro per il popolo ..."a promuovere un'intesa politica fra fatah e hamas come strada maestra al riconoscimento dello stato..." DI CHE STIAMO PARLANDO? Ma di cosa state parlando? Qui noi dobbiamo semplicemente dare un diritto a chi ne ha necessità da 50 anni e basta prenderli per...in giro continuamente , come avete fatto fino ad oggi. E allora siccome vi piace raccontarvi come si potrebbe fare davvero politica , vi racconto come abbiamo fatto noi: "Presidente, quando noi siamo entrati in questa aula per la prima volta , due anni fa circa, sulla Palestina sapevamo qualcosa ovviamente, ognuno con le sue capacità, ma non avevamo una visione ancora chiara e come gruppo parlamentare, anche perchè in Italia si parla veramente poco di questo tema. Però, con coraggio, determinazione e passione, abbiamo approfondito e addirittura qualcuno di noi si è recato in Palestina per vedere con i nostri occhi quello che i media e i grandi statisti che popolano questo parlamento dicevano essere la situazione più complicata del mondo. Impossibile da capire figuriamoci da risolvere! Come capo gruppo della Commissione Affari Esteri, io ho rifiutato ogni forma di condizionamento esterno, e qui forse voi qualcosa la avvertite, ho ascoltato tutti, ho letto qualsiasi cosa, a mia disposizione, ho preso insulti, minacce, parecchie minacce, ma voglio dire una cosa: QUI DI COMPLICATO NON C'è PROPRIO NULLA! C'è un paese Israele, nato perchè il democratico Occidente gli ha donato la terra altrui, che non accontentandosi del regalo ricevuto, ha occupato illegalmente altri territori palestinesi, e su questi, per rendere irreversibile tutto, ha costruito 53.000 case e un muro di separazione e segregazione, cose considerate illegali da ben 5 risoluzioni ONU. Dall'altra parte di quel muro, c'è un popolo, quello palestinese, che ad un certo punto della storia, all'improvviso, si è visto togliere ogni diritto e rinchiudere in gabbia a cielo aperto, come a Gaza, subendo violenze e umiliazioni sistematiche. Questi occhi, i miei, hanno visto camionette israeliane, lanciare sostanze putrescenti dentro le cisterne d'acqua domestica di famiglie inermi. E allora perchè dico che di complicato non c'è proprio niente? Perchè per risolvere questa situazione o quantomeno portarle alla logica dell'armistizio de '67, basterebbe costringere Israele a ritirarsi entro i confini allora definiti e permettere la libera circolazione dei palestinesi, inclusi i rifugiati, garantendogli i diritti umani essenziali, quali accesso all'acqua e alla terra. Attenzione, quando dico "costringere" non parlo certamente di usare la forza ma la stessa tecnica che abbiamo usato in Sud Africa: Costante pressione diplomatica internazionale. Signori lo abbiamo già fatto e ci vantiamo ancora dopo decenni , per questo. Abbiamo celebrato Mandela per questo. In un'epoca dove sempre più stati europei stanno riconoscendo lo STATO DI PALESTINA, Paesi di un certo peso, come Francia, Spagna, Svezia, Inghilterra, in Italia mi tocca sentire cose aberanti: "...si spingerebbero i palestinesi ad abbandonare il tavolo dei negoziati..." , ma di quali negoziati state parlando? l'ultimo è stato bocciato recentemente, con la mediazione americana, è stato la primavera scorsa. Il governo israeliano non ha neanche ancora risposto all'offerta di pace della Lega Araba del lontano 2002,...e voi ancora mi parlate di accordi di pace! "...aumenterebbe l'antisemitismo in Europa!..." a questa osservazione lascio che la risposta ce la dia un celebre ebreo Moni Ovadia, che al "Convegno Europa e Medioriente" ha dichiarato recentemente : " Dobbiamo uscire dalla logica che accusa di essere antisemita a chi voglia porre problemi sulla questione palestinese. Dobbiamo, in modo perentorio e fermo, rifiutare le accuse di antisemitismo, che sono solo uno strumento di aggressione per impedire la libertà del discorso. Dobbiamo denunciare questa censura". Avete mai sentito dare dell'anti-cristiano a qualcuno che sosteneva che il governo italiano fosse corrotto? io NO! "Il genocidio inizia sempre dal silenzio" sa chi ha detto questa frase, Presidente? Un gruppo di 300 ebrei superstiti alla Shoah che per manifestare il suo dissenso verso il governo israeliano , durante i bombardamenti di Gaza, ha comprato una pagina del New Times, in cui diceva: " Noi rivendichiamo il nostro sacrosanto diritto di criticare le scelte dello Stato idi Israele, senza sentirci antisemiti!" L'altra cosa che si sente è : "... si innescherebbe ancora più violenza..." come se i ciclici conflitti fra Israele e Hamas, che puntualmente terminano con la devastazione di Gaza, non siano già una realtà ! Ogni due anni, circa, migliaia e migliaia di morti. Ma quella più grossa che ho sentito fino ad oggi è addirittura: "...favorirebbe l'ISIS... " Come se ogni movimento di resistenza, fosse associabile al terrorismo. Come ha lasciato intendere Netanyahu quando ha dichiarato che Hamas ed ISIS sono rami dello stesso albero velenoso. Ma se i due gruppi hanno progetti completamente diversi come fate a dire una cosa del genere? L'ISIS vuole tornare ad un'epoca di dominio islamico puro, il califfato, quando tutti i musulmani erano soggetti alla legge della sharia, Hamas nasce e continua ad essere un movimento di liberazione nazionale, l'ISIS mira a spazzare via la Palestina e ogni altro statp arabo nella regione, sono quindi in conflitto ! Tutto ciò di cui avete paura è già accaduto ! E' un fatto! E' accaduto ma non perchè alcuni Stati abbiano deciso di favorire il riconoscimento della Palestina, è accaduto perchè , in tanti anni , non si è realmente cercata una soluzione perchè a tanti è convenuto mantenere lo status quo, forse anche a voi. Non si è presa una posizione contro l'assedio di Gaza che al pari dei missili lanciati contro la popolazione civile di Israele, è un atto di guerra. E si rimane persino in silenzio difronte alle dichiarazioni del primo ministro Netanyahu che invita la comunità ebraica a lasciare l'Europa per trasferirsi in Israele. Giustificandolo così, dicendo che Israele necessita di un nuovo spazio, logicamente quello dei palestinesi. La scusa sionista è sempre la stessa: la difesa degli ebrei del mondo. Come se le comunità nazionali, delle quali quei milioni di ebrei, fanno parte da secoli, fossero incapaci di difendere i propri cittadini. Il patto sociale, cari colleghi, nelle democrazie moderne e fortunatamente laiche, non è tra conlegionari, ma tra concittadini. Questo dovete capirlo chiaramente. Appurate queste semplici e facilmente appurabili cose entra in gioco la nostra stessa mozione, una mozione scritta dal mio collega Gianluca Rizzo, che a causa della ignobile sanzione che gli avete conferito, per aver manifestato contro i soprusi del governo, non è qui oggi, come meriterebbe. Una mozione scritta e sostenuta da giovani portavoce che non hanno portato in quest'aula i preconcetti del partito preso, ma hanno scelto di studiare, approfondire, capire, analizzare con senso critico, ogni singola cosa che affrontano. Bene, noi oggi non siamo l'ONU e non ci troviamo ne' ad Oslo , ne' a Camp David, siamo al Parlamento italiano e stiamo discutendo esclusivamente di Palestina. Se ci mettiamo in questa ottica, tutto ha un senso nuovo, diverso, sento da più parti negare il diritto all'esistenza palestinese con gli accordi di pace con Israele. Ma qual'è il nesso fra i diritti umani e un qualsivoglia accordo con Israele? Qual'è il nesso tra il diritto internazionale e il dialogo tra le due parti? E' proprio questa logica che ha permesso ad Israele di fare ciò che voleva: con la complicità del diritto di veto statunitense, insieme alle Nazioni Unite , eludendo ogni indicazione dell'ONU e persino del semplice buon senso. Colleghi, alla luce dell'iniziativa del Parlamento Europeo e di molti paesi che ne fanno parte, è il momento di riconoscere lo STATO di Palestina. Sarebbe stato ancora più giusto riconoscerlo, durante i bombardamenti su Gaza di quest'estate che sono costati la vita a 2.239 palestinesi , tra cui oltre 490 bambini. E' il momento di riconoscere lo Stato Palestinese, perchè il giorno che tutti lo faranno, e questo entrerà di diritto nell'ONU, ci si renderà conto che, per come stanno le cose, l'esistenza di questo stato metterà Israele difronte a due opzioni: o lo Stato binazionale o lo stato da apartheid , ma a quel punto de jure, non soltanto de facto come oggi. Così , difronte alla comunità internazionale, verso la quale si è sempre autoproclamato come una grande democrazia, Israele dovrà cedere alla pacifica convivenza palestinese realizzando quello che, parecchio dolore fa, fu il sogno di Yasser Arafat . Questo è il sogno nostro, ma anche di tante Associazioni Internazionali. Un sogno che è realizzabile solo se diamo alla Palestina la stessa attenzione che si diede al caso Sud Africa di Mandela. Qualcuno dice che è troppo presto per riconoscere lo Stato di Palestina, io dico che siua troppo tardi, piuttosto, quindi vi invito affinchè sia oggi, adesso, il momento giusto. Perchè non c'è pace senza libertà e non c'è libertà se non si ha i riconboscimento dei propri diritti e della propria stessa esistenza. Colleghi, coraggio, ve lo chiedo per le migliaia di vittime di 50 anni di violazioni, Colleghi, coraggio, ve lo chiedo per le centinaia di migliaia di bambini che grazie al processo che possiamo avviare oggi, insieme, potrebbero avere un futuro di speranze e legalità. Oggi non ci sono più scuse. Tasto verde, per la nostra mozione per riconoscere la Palestina e dare a questi bambini una speranza, tasto rosso per negargliela. Mettetevi una mano sulla ciscienza, scrollatevi di dosso la paura e fate la vostra scelta, perchè UN GENOCIDIO INIZIA SEMPRE COL SILENZIO! " GRAZIE MANLIO!

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